Richiamando i principi sanciti dalla giurisprudenza (in particolare, Cass. 6.4.2018 n. 8473), nella nota Agenzia delle Dogane e Monopoli 6.3.2019 n. 12243 sono stati forniti chiarimenti circa le modalità di assolvimento dell’IVA relativa alle royalties su beni importati.
Ai fini della determinazione del valore in dogana di merci fabbricate in base a modelli e con marchi oggetto di contratto di licenza e importati dalla licenziataria, il corrispettivo dei diritti di licenza va aggiunto al valore di transazione, se il titolare dei diritti immateriali:
- è dotato di poteri di controllo sulla scelta del produttore e sulla sua attività;
- ed è il destinatario dei corrispettivi dei diritti di licenza.
Tenuto conto che l’IVA all’importazione e i dazi doganali traggono origine dal fatto dell’importazione nell’UE e dall’introduzione nel circuito economico:
- la qualificazione dei diritti di licenza come condizioni di vendita si riverbera sulla base imponibile IVA;
- l’assolvimento dell’IVA mediante inversione contabile elide la corrispondente pretesa, ma non quella relativa alla maggiore IVA derivante dalla base imponibile aumentata dell’importo dei corrispettivi dei diritti di licenza.
Sulla base della giurisprudenza sopra richiamata, l’Agenzia delle Dogane e Monopoli ha precisato che l’assolvimento dell’IVA relativa alle royalties sui beni importati può avvenire attraverso il meccanismo del reverse charge (o inversione contabile), qualora sia debitamente comprovata dall’importatore la corrispondenza e la pertinenza dell’IVA “auto-fatturata” alla maggiore imposta dovuta all’importazione per effetto dell’inclusione delle royalties nel valore accertato dalla dogana.