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L’Agenzia delle Entrate, in risposta ad un interpello in materia di Patent box, ha avuto modo di chiarire che il vantaggio fiscale che potrebbe derivare da un operazione di fusione non è elusivo.

In risposta ad un interpello presentato in base all’articolo 11, comma 1, lettera c), della Legge 212/2000, l’Agenzia delle Entrate ha analizzato il caso di una fusione tra un soggetto Alfa ed un soggetto Beta che detiene alcuni beni immateriali (brevetti) che, prima dell’operazione vengono concessi in licenza ad Alfa comportando per quest’ultimo una penalizzazione nel cosiddetto “nexus ratio”, vale a dire nel rapporto tra “costi qualificati” e “costi complessivi”. Il peggioramento di tale quoziente è legato all’inserimento delle royalties in misura integrale al denominatore e in misura parziale al numeratore.

La fusione tra i due soggetti determina, nel caso di specie, un vantaggio tributario derivante dal diverso computo del nexus ratio; l’operazione infatti fa venire meno l’esistenza dei costi di licenza in capo al soggetto incorporante in relazione ai beni immateriali concessi da Beta, annullando così l’effetto negativo sul calcolo del nexus rario di Alfa.

L’Amministrazione finanziaria giunge alla conclusione che, limitatamente ai fatti descritti, l’operazione di fusione non presenta profili di abuso. Infatti, il vantaggio che ne deriva è la conseguenza fisiologica dell’operazione stessa. Inoltre, gli effetti della fusione, in termini di miglioramento del “nexus ratio”, sono il risultato della mera applicazione al caso concreto dell’articolo 5, del Decreto di attuazione del regime Patent box, secondo il quale “in caso di operazioni di fusione, scissione e conferimento di azienda, il soggetto avente causa subentra nell’esercizio dell’opzione effettuato dal dante causa, anche in relazione al sostenimento dei costi di cui all’articolo 9”.

Resta fermo che il parere dell’Agenzia delle Entrate non si estende alla valutazione della corretta determinazione del quoziente “nexus ratio” che potrà essere oggetto di verifica in sede di controllo da parte dell’Amministrazione finanziaria.