Il 30 agosto, la Commissione europea ha condannato Apple a rimborsare al governo irlandese imposte non versate per 13 miliardi di euro per via di un accordo fiscale illegittimo.
La Commissione europea ha annunciato la sua decisione finale nell’indagine sugli aiuti di Stato concessi dall’Irlanda ad Apple per mezzo di due accordi fiscali (“tax ruling”) ritenuti illegittimi dalla Commissione stessa.
La posizione della commissione è che tali accordi costituiscano aiuti di Stato illegali, in quanto hanno effettivamente consentito ad Apple di pagare meno tasse rispetto agli altri contribuenti in una situazione fattuale e giuridica analoga. L’importo che la società dovrebbe rimborsare all’Irlanda è da record: 13 miliardi di euro a cui bisogna aggiungere gli interessi.
La presa di posizione giunge dopo una inchiesta durata quasi tre anni. Bruxelles ha scoperto che negli anni scorsi alcuni paesi europei, tra cui l’Irlanda hanno distribuito a società internazionali surrettizi aiuti di Stato, concedendo alle aziende generosi accordi fiscali in cambio di proficui investimenti sul loro territorio nazionale.
Nel caso di Apple, la Commissione europea contesta la previsione, secondo la quale, tutti i profitti delle vendite conseguiti dalla due società irlandesi del gruppo sono attribuiti alle sedi centrali al di fuori del Paese. Uffici che, secondo la Commissione, esistevano solo sulla carta e quindi non avrebbero potuto generare alcun profitto di vendita. Di conseguenza, Apple ha pagato solo una parte marginale dell’imposta societaria prevista e spetta all’Irlanda recuperare le imposte non versate dalla società americana. Carico fiscale che potrebbe essere ridotto se altri paesi membri dell’Unione dovessero imporre ad Apple di versare maggiori tributi relativi all’attività delle due società irlandesi o se gli Stati Uniti dovessero imporre un maggiore contributo delle stesse per le spese di Ricerca e Sviluppo sostenute dal gruppo.
La decisione dell’Unione Europea può essere ora impugnata davanti alla Corte di giustizia dell’Unione Europea da parte dello Stato membro interessato (Irlanda), gli altri Stati membri, il beneficiario (Apple) e le altre parti che sono direttamente e individualmente interessate. Il ministro delle finanze irlandese ha già annunciato l’intenzione di voler presentare ricorso contro la decisione delle autorità comunitarie, in quanto essa interferirebbe con la sovranità fiscale nazionale.