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Il 12 aprile 2016, in controtendenza rispetto agli ultimi anni, l’Agenzia delle Entrate ha reso disponibili, sul proprio sito internet, il software Gerico 2016 ed il software Parametri 2016 per i contribuenti per cui non risultano approvati gli studi di settore e che sono tenuti ad allegare ad Unico 2016 il modello PI.

La versione di Gerico 2016 è quella definitiva. Alla data attuale, non è ancora avvenuta la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto correttivi, la cui approvazione, di norma precede la pubblicazione della versione definitiva di Gerico.

Secondo quanto riportato nel comunicato stampa emesso dall’Agenzia delle Entrate, il software Gerico 2016 tiene conto dei correttivi “crisi”, così come analizzati dalla Commissione degli esperti nelle riunioni del 2 dicembre 2015 e del 31 marzo 2016.

Secondo quanto anticipato nel comunicato stampa del 31 marzo 2016, con riguardo al periodo d’imposta 2015, i correttivi possono essere ricondotti alle seguenti categorie:

  • correttivi congiunturali di settore;
  • correttivi congiunturali territoriali;
  • correttivi congiunturali individuali;
  • interventi relativi all’analisi di normalità economica;
  • interventi relativi all’analisi di coerenza economica.

Da ciò consegue che dal 12 aprile scorso i consulenti possono utilizzare il software Gerico per determinare la congruità, la coerenza e la normalità economica.

Gerico 2016 riporta poche novità operative rispetto alla versione del 2015.  Con riguardo ai dati contabili, l’unica novità consiste nell’introduzione nei righi F18 (campo 6) e F20 (campo 3) dei modelli dei dati contabili previsti per le imprese, nei riquadri destinati alla gestione della maggiorazione del 40% dei canoni di locazione finanziaria e degli ammortamenti; tale novità è stata dettata dalle agevolazioni, meglio conosciute come “maxi-ammortamenti”, introdotte dalla Legge di Stabilità 2016. La maggiorazione del 40% non partecipa al calcolo di Gerico 2016 e quindi non va ad aumentare la stima dei ricavi elaborata dal software.

Il 13 aprile scorso l’Agenzia delle Entrate ha pubblicato il provvedimento n. 53376, al cui interno sono indicati gli studi di settore che possono accedere al regime premiale, di cui all’articolo 10, commi 9 e 10, del Decreto Legge n. 201/2001, conv. Legge 214/2011. Il regime premiale riguarda 159 studi di settore, circa il 78% del totale.