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Con il 30 dicembre 2015 è terminata la fase dell’invio delle relazioni accompagnatorie e della documentazione utile a chiarire all’Amministrazione finanziaria i contenuti delle istanze di accesso alla procedura di collaborazione volontaria ex Legge 15 dicembre 2014, n. 186.

Entro il 31 dicembre 2016 l’Agenzia delle Entrate dovrà definire le procedure emettendo gli atti impositivi e il perfezionamento della procedura si avrà solo con il versamento da parte del contribuente delle imposte, sanzioni ed interessi dovuti all’esito del procedimento di accertamento.

Ad ogni modo, una volta inviata l’istanza, il contribuente può già disporre liberamente dei beni/averi oggetto di VD, in quanto già “denunciati” al fisco. Proprio per questo, molti contribuenti sono alle prese con la difficile decisione circa il cosa fare con tali beni/averi: ad esempio, presentare istanze di rimborso per i crediti d’imposta non riconosciuti in sede di procedura di disclosure, oppure, studiare operazioni di riorganizzazione societaria o di liquidazione delle strutture interposte ormai inutili e costose e che potrebbero essere comunque riqualificate come esterovestite.

L’occasione si presta anche per pianificare liberamente il passaggio generazionale o comunque valutare forme di protezione del patrimonio. Si pensi alle polizze assicurative e al conferimento del patrimonio in un trust.

Si tratta di strumenti che possono consentire il differimento delle imposte nell’ottica del passaggio generazionale, ma che devono essere strutturati con caratteristiche tali da evitare riqualificazioni civilistiche e fiscali.