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Il comitato OCSE per gli affari fiscali si è posto come priorità l’avvio, a livello internazionale, del progetto “Contry by Country Report”; tale progetto mira ad agevolare un’attuazione coerente e rapida delle nuove linee guida e raccomandazioni con riguardo ai prezzi di trasferimento sviluppate nell’ambito dell’Action 13 del c.d. Piano d’azione Beps, al fine di porre un freno ai fenomeni internazionali di erosione della base imponibile per effetto di politiche di transfer pricing non adeguate.

Lo scopo del Cbc Report sarà quello di assicurare alle amministrazioni fiscali di ogni paese aderente al sistema Ocse di avere a disposizione in breve tempo una maggiore comprensione del modello di business oltre ad una completa mappatura del modo in cui le imprese multinazionali strutturano crossborder le operazioni infragruppo. La messa a disposizione di tali informazioni avverrà nel rispetto delle necessarie misure di riservatezza.

Le multinazionali saranno tenute ad indicare Paese per Paese, in ogni giurisdizione in cui operano:

  • l’allocazione del reddito e la tassazione a questo riferibile rispetto al reddito globale e alle imposte pagate; 
  • indicatori economici relativi alla localizzazione delle attività svolte all’interno del gruppo multinazionale;
  • informazioni utili ad individuare quali società effettuino operazioni in una particolare giurisdizione e a quale tipologia di business siano riferibili.

Le misure approvate dall’OCSE contengono al loro interno anche modelli di accordo tra le autorità fiscali, volti a facilitare lo scambio di informazioni e in generale i rapporti tra le varie amministrazioni finanziarie coinvolte.

Anche se il Cbc Report potrebbe sembrare di lontana attuazione, ciò non appare del tutto vero, anche in considerazione degli ultimi interventi in tema di trasparenza fiscale effettuati dalla Commissione affari legali dell’Unione europea. Interventi quali l’approvazione di un progetto di revisione della direttiva sui diritti degli azionisti di società quotate, prevedendo l’obbligo per alcune grandi aziende di rendere note informazioni sulle strategie fiscali perseguite, i tax ruling ottenuti, i dettagli dei loro profitti o perdite e le imposte pagate country by country. Tale intervento, assieme alla proposta legislativa della Commissione per lo scambio automatico di informazioni sui tax rulings tra gli Stati membri dell’Ue (proposta datata 18 marzo 2015), è prova del sempre più crescente interesse delle istituzioni a combattere l’evasione e l’elusione fiscale internazionale.