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Le nuove disposizioni della Commissione Europea stabiliscono che, l’importazione da Paesi extra-europei di beni culturali richiede nuove forme di garanzia per contrastare importazioni illecite.

Gli scambi commerciali tra diversi Paesi relativi a beni culturali ha conosciuto, negli ultimi anni, un importante incremento che ha richiesto nuove misure per contrastare l’altrettanto crescente traffico illegale di beni aventi origini incerte se non illecite.

Tali misure sono contenute nel testo Cracking down on the illegal import of cultural goods used to finance terrorism, emergono a seguito dei numerosi episodi di terrorismo legati alla distruzione e alla dispersione del patrimonio culturale.

Le nuove regole dovranno essere implementate dai Paesi membri entro il 2019 e rappresentano il primo tentativo di coordinamento delle importazioni nei Paesi europei con la definizione di un quadro normativo omogeneo.

È previsto quindi il rilascio di una licenza europea per i beni culturali mobili, siano anche parti di monumenti smembrati, rari manoscritti o incunaboli mentre per tutti gli altri è richiesto solamente un affidavit unitamente alla carta d’identità del bene in questione.

Il rilascio della licenza potrà essere richiesto dalle autorità doganali dello Stato Membro destinatario dell’importazione e, al contempo, sarà necessario il deposito della documentazione attestante la lecita fuoriuscita del bene dallo Stato originario.

L’omogeneità della documentazione dovrebbe facilitare le operazioni di controllo in dogana e pertanto permettere di comunicare l’accoglimento o il rigetto della richiesta entro il termine previsto di 90 giorni dalla domanda.

Allo stesso tempo, in caso di provenienza sospetta, le dogane potranno effettuare un sequestro temporaneo dei beni per un periodo massimo di sei mesi in attesa di una decisione delle autorità giudiziarie competenti.