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Il 07 giugno 2017, 68 Paesi riuniti a Parigi hanno sottoscritto la Convenzione multilaterale Ocse per prevenire l’erosione della base imponibile e il trasferimento di utili verso paesi a bassa fiscalità.

La Convenzione multilaterale Ocse, firmata il 07 giugno 2017 da una sessantina di Paesi, rappresenta un’importante strumento che si affianca alle vigenti convenzioni bilaterali contro le doppie imposizioni per prevenire l’elusione e lo spostamento dei profitti in giurisdizioni più favorevoli.

Tale Convenzione si applica in via sovraordinata in presenza di clausole convenzionali non compatibili con le misure BEPS, senza la necessità di ricorrere ad appositi accordi di modifica delle convenzioni bilaterali stesse. Alla firma non hanno partecipato gli Stati Uniti che quindi non prenderanno parte all’accordo.

Relativamente al contenuto dell’accordo, lo stesso si fonda sul principio generale di tassazione del reddito nel luogo di produzione e si articola in diverse punti aventi ad oggetto:

  • la gestione degli strumenti finanziari ibridi;
  • il contrasto all’abuso dei trattati e all’elusione artificiosa della qualifica di stabile organizzazione, in particolar modo nel settore digitale;
  • l’implementazione di procedure per la risoluzione arbitrale delle controversie tra Stati.

Tali principi contenuti in 26 articoli, molto dettagliati, tuttavia contengono diverse clausole di riserva in base alle quali gli Stati aderenti possono scegliere di non applicare, in via unilaterale, alcune disposizioni della Convenzione multilaterale. Condizione quest’ultima che potrebbe limitare gli effetti delle norme contenute nella Convenzione qualora alcuni Stati facessero un uso estensivo di tali clausole.