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Il Tribunale di Roma ribadisce che il contratto di sottoscrizione dell’aumento di capitale di una Srl ha natura consensuale.

Il contratto di sottoscrizione dell’aumento di capitale di una S.r.l. ha natura consensuale e dunque si perfeziona nel momento in cui il socio manifesta la volontà di acquistare le nuove quote. Ad affermarlo è il Tribunale di Roma con la sentenza del 25 agosto 2016.

I fatti risalgono al 2011, quando l’assemblea di una Srl aveva deliberato un aumento di capitale sociale. Un socio aveva comunicato per iscritto l’intenzione di sottoscrivere parte delle quote, ma non aveva effettuato in seguito il versamento del relativo importo. La S.r.l. ha allora chiesto e ottenuto un decreto ingiuntivo per il pagamento di 45 mila euro.

Nel respingere l’opposizione al decreto ingiuntivo, il Tribunale ricorda che, in base all’articolo 2481-bis del Codice civile, i sottoscrittori dell’aumento di capitale devono, all’atto della sottoscrizione, versare alla società almeno il 25% della parte di capitale sottoscritta. Secondo i giudici, “la deliberazione di aumento del capitale non è idonea, di per sé, a produrre autonomamente l’effetto modificativo del contratto sociale”. A tal fine, infatti, è necessaria la dichiarazione di adesione dei soci, che si manifesta con la sottoscrizione di quote dell’aumento deliberato.

La deliberazione di aumento del capitale può, dunque, “configurarsi come una proposta e la sottoscrizione del socio (…) come una accettazione, secondo il classico schema del contratto di natura consensuale”; di conseguenza, il socio sottoscrittore aumenta la propria quota di partecipazione societaria già per effetto della manifestazione di volontà di aderire all’aumento di capitale.

Nel caso in esame, la Srl aveva dimostrato che, con la lettera del dicembre 2011, il socio aveva manifestato la volontà di sottoscrivere 45 mila nuove quote, richiamando l’aumento che era stato deliberato dall’assemblea dei soci. La manifestazione era “chiara e inequivoca”, tanto più che nella lettera il socio aggiungeva che avrebbe proceduto al relativo versamento “in base alle indicazioni dell’organo amministrativo delle società”. Così, il Tribunale ha deciso di confermare il decreto ingiuntivo ottenuto dalla S.r.l. nei confronti della socia.