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Per tener conto della crisi economica che ha investito anche il 2015, il risultato degli studi di settore è stato adeguato mediante l’introduzione di opportuni correttivi.

Con il D.M. del 12 maggio 2016 sono stati introdotti, come di consueto, anche in relazione al periodo d’imposta 2015, specifici correttivi finalizzati a rendere gli studi di settore “flessibili” al ciclo economico. In particolare, il provvedimento interviene sull’analisi di coerenza economica e su quella inerente alla normalità economica. Lo stesso decreto prevede, inoltre, l’applicazione di correttivi congiunturali di settore, territoriali e individuali.

Le nuove misure, pur ricalcando gli interventi previsti per lo scorso anno, presentano dunque un’importante novità: l’introduzione di un apposito correttivo delle soglie previste per il calcolo degli indicatori di coerenza economica. Tali indicatori, a seguito della crisi economica, sono influenzati dalla riduzione dei margini e della redditività, nonché dal minor grado di utilizzo degli impianti e dei macchinari. In pratica, per gli studi di settore relativi alle attività d’impresa, sono stati interessati dall’intervento di “aggiustamento” gli indicatori relativi ai margini, alla redditività e all’utilizzo degli impianti, mentre, per gli studi di settore inerenti alle attività professionali, sono stati oggetto di correzione gli indicatori relativi ai margini e alla redditività. Per questi ultimi è stato esaminato l’andamento congiunturale a livello di studio di settore ed è stata valutata l’eventuale esigenza di introdurre un correttivo congiunturale.

Relativamente all’analisi di normalità economica, l’unico intervento concerne l’indicatore di “Durata delle scorte” e si applica a quei soggetti che per il periodo d’imposta 2015, si trovano in una situazione di “correttezza”. Verificata, tale condizione, la soglia di normalità economica viene aumentata in modo da tener conto dell’incremento delle rimanenze finali riconducibile alla crisi economica (merci e prodotti invenduti a seguito della contrazione delle vendite). Per i soggetti che rimangono “non normali”, anche dopo l’applicazione delle nuove soglie, si procede a ridurre, il maggiore costo del venduto che rappresenta il parametro di riferimento per la determinazione dei maggiori ricavi da normalità economica, attraverso l’incremento delle rimanenze finali riconducibile alle merci e ai prodotti invenduti a causa della crisi economica.

Si ricorda, infine, che anche quest’anno la revisione congiunturale è incentrata sull’analisi dell’efficienza produttiva, la quale rappresenta la capacità del soggetto economico di ottenere un valore della produzione il più vicino possibile a quello potenziale di efficienza. Tale correzione per il periodo d’imposta 2015, è stata determinata sulla base della variazione dell’efficienza produttiva misurata, come differenza tra il valore registrato nel 2015 e quello più elevato conseguito nel precedente triennio 2012-2014.