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Con la risposta a interpello 7.3.2018 n. 71, l’Agenzia delle Entrate ha illustrato il trattamento, ai fini IRES, delle sopravvenienze attive emerse in sede di cancellazione di debiti iscritti in bilancio, a seguito del:

  • disconoscimento di costi precedentemente imputati al Conto economico e fiscalmente dedotti;
  • successivo definitivo pagamento della maggiore imposta dovuta.

Nello specifico, la società istante:

  • è stata destinataria di avvisi di accertamento che hanno contestato l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti e “accertamenti di commissioni” intercorse tra la medesima istante e una controllata estera;
  • ha pagato l’intera imposta accertata unitamente alle sanzioni e agli interessi, sottoponendo, di fatto, a tassazione i costi afferenti alle fatture per operazioni inesistenti e agli accertamenti di commissioni.

Per quanto sopra, l’istante intende eliminare dal proprio bilancio i debiti originariamente accesi nei confronti dei fornitori dei servizi oggetto di contestazione.

Ad avviso dell’Amministrazione finanziaria, sulla base del presupposto che, in base alla corretta applicazione dei principi contabili, lo stralcio della passività relativa ai costi disconosciuti comporti la rilevazione a Conto economico di una sopravvenienza attiva, la stessa non sarebbe imponibile ai sensi dell’art. 88 del TUIR fino a concorrenza delle spese oggetto di recupero a tassazione, per le quali è sopraggiunto il pagamento a titolo definitivo delle maggiori imposte derivanti dal relativo disconoscimento ai fini fiscali.